LUSUOLO

Lusuolo è un caratteristico borgo disteso lungo il crinale di una collina dominante la riva destra del fiume Magra, a metà strada tra Villafranca e Mulazzo. Il complesso del castello e del borgo rappresentano uno degli esempi più interessanti di fusione delle architetture civili e militari medievali. Lusuolo si sviluppa infatti su un’unica strada, chiusa all’estremità da due porte, delle quali solo la meridionale è originale, e protetto sui lati dallo strapiombo della collina e dalle imponenti mura.

Il castello sorse in epoca altomedievale a difesa e controllo del fondo valle e di una variante della Via Francigena che da qua si univa al percorso principale superando il fiume nei pressi dell’antico guado posto presso la chiesa di Santa Maria di Groppofosco, detta Chiesaccia, oggi ridotta a rudere.

Per la sua posizione strategica, Lusuolo, che apparteneva in origine al feudo di Corrado l’Antico Marchese di Mulazzo, fu al centro di grandi scontri fra le potenze che si contendevano il potere in Lunigiana (Firenze, Genova e Milano) che portarono più volte alla sua distruzione e ricostruzione. L’assedio più rovinoso lo subì nel 1449 dall’esercito comandato dal condottiero Galeotto di Campofregoso della Repubblica di Genova. Nel 1467 con l’aiuto del marchese di Fosdinovo e del duca di Milano Galeazzo Maria Sforza i Malaspina ripresero il controllo del castello, ormai danneggiato e impoverito. Questo non cessò di rimanere al centro di lotte interne e continue dispute familiari per divisioni e diritti e le pressanti intromissioni di Milano e di Firenze.

Nella seconda metà del XVI° secolo Ercole Malaspina si mise sotto la protezione del Granduca di Toscana Francesco I de’ Medici e nel 1575 gli donò l’intera signoria. Annesso definitivamente alla stato di Firenze il castello venne ricostruito e ampliato e trasformato in una fortezza adatta a resistere alle artiglierie nei primi anni del Seicento. Alla fine secolo iniziò il graduale smantellamento di Lusuolo a causa dell’annessione di Pontremoli al Granducato e quindi alla perdita della sua importanza strategica come punto più settentrionale della Toscana per i fiorentini.

L’assenza di documentazioni scritte e i frequenti rifacimenti della struttura rendono difficile una definizione storica del periodo di costruzione originale e delle successive fasi costruttive oltre che imprecisa la destinazione d’uso dei corpi di fabbrica all’interno delle cortine murarie.

Le strutture

più antiche sono individuabili nel fronte nord, in corrispondenza di una torre inglobata nella muratura perimetrale. L’interno è caratterizzato da un grande cortile trapezoidale con un pozzo centrale. La zona nord del cortile presenta una struttura con interni spaziosi, grandi camini ed ampie volte. E’ ipotizzabile che in passato potesse essere la residenza del marchese mentre il fronte sud, parzialmente crollato, aveva probabilmente funzione di caserma. L’ingresso fu modificato dai Medici per permettere il trasporto al primo piano delle bombarde. Il borgo è dotato di imponenti mura con forma triangolare e di una porta meridionale, che ne è ancora l’accesso principale, presso la quale sorge la chiesa dedicata a San Matteo.

CHIESA DI SAN MATTEO

La cappella di Lusuolo compare nella Bolla di Gregorio VIII del 14 dicembre 1187 come dipendente dal Capitolo della Cattedrale di Luni e nelle Decime Bonifaciane come appartenente al circuito plebano della Pieve di Vico (Castevoli). E’ parrocchia verso la metà del XVI secolo, unita a Canossa fino al 1612. La chiesa attuale fu costruita nella seconda metà del XVI secolo. Nel 2012 ha subito interventi di ristrutturazione che hanno riguardato il consolidamento della struttura inserendo due catene, il restauro degli stucchi e dei dipinti, l’adeguamento liturgico. La chiesa di san Matteo non è vasta ma riccamente decorata da affreschi, stucchi e tele ad olio al suo interno. E’ realizzata in pietra locale a vista, la copertura è a capanna, non possiede piazzale antistante ma si affaccia direttamente sulla strada alla quale si accede attraverso un traforo nelle antiche mura del paese delle quali rimangono solo un frammento addossato al campanile.

La facciata non è intonacata ma lascia visibili i piccoli conci irregolari di pietra di cui è realizzata tutta la chiesa. Al centro il portale dalla cornice in pietra squadrata, sopra ad esso due piccole nicchie laterali conservano due sculture angeliche; sempre al centro, in alto, una finestra rettangolare. La copertura a capanna individua un timpano dalla semplice modanatura. L’interno è ad aula unica, il primo volume, che costituisce l’ingresso, è voltato a botte e presenta una sola nicchia laterale che conserva il battistero in pietra; il secondo volume è sormontato da una cupola con pennacchi e, accennando una sorta di transetto nello spessore della muratura, due cappelle laterali che ospitano altari minori. Una volta a botte introduce al presbiterio e al coro coperti dalla stessa volta a vela.

 

 

FONTE : www.castellitoscani.com e www.chieseitaliane.chiesacattolica.it